Montevetrano: la storia di una Grande Donna che ha portato al successo internazionale il suo Vino. GALLERIA

InVinoVeritas

Comunicato Stampa, 04 marzo 2017

“Forza, Rispetto, non Retorica”. Questo l’esordio di Silvia Imparato nel raccontarci di sé e della sua storia. Una storia fatta di “Entusiasmo del Vino e dell’Emozionare”, in cui si evidenziano grande professionalità e passione di una Donna che ha fatto della sua “differenza” una “fonte di energia”.

Così si introduce la verticale dei Vini di Montevetrano, che si è tenuta nell’incantevole e suggestiva location di Palazzo Marchesale Venusio, a Turi (BA), venerdì 03 Marzo 2017, in cui ancora una volta, cultura ed emozione, connubio inscindibile, hanno rappresentato un attraente richiamo per i nostri eventi di delegazione.

La Storia di Silvia, photoreporter di professione (ci svela, per altro, di aver fatto qualche scatto anche nelle Murge!), con una profonda “discrezione ed attenzione dell’altro” nasce da un ritratto.

Roma, Via della Croce, enoteca Roffi Isabelli. Sono i primi anni ’80. Silvia è solita incontrarsi, a cadenza settimanale, con un gruppo di amici con i quali li accomuna un’importante passione per il vino. I grandi vini francesi sono argomento ricorrente, e Silvia timidamente accenna ad una proprietà di famiglia a San Cipriano Picentino, antica proprietà dei Borboni a 100 metri sul livello del mare, all’ombra di un antico castello medievale, Montevetrano, in cui erano presenti antichi vigneti di Aglianico. Non nasconde il suo desiderio di sperimentare una produzione di vino. Del gruppo fanno parte Luca Maroni, Remi Krug, Renzo Cotarella, fratello dell’affermato enologo Riccardo che dopo un “gioco” durato quattro anni avrebbe contribuito alla nascita di questo grande Vino, suggerendo a Silvia di impiantare Cabernet Sauvignon e Merlot e di estirpare Nero di Troia, Barbera e Piedirosso, lasciando invece l’Aglianico. Arriva, così la prima Etichetta. Siamo nel 1993 e vengono commercializzate le prime bottiglie (da vendemmia ’91), che avrebbero portato al successo internazionale Montevetrano, “il Sassicaia del Sud” come lo definì Robert Parker.

6 ettari a vigneto disposti in maniera circolare che permettono terreni ed esposizioni diverse. Sentieri di castagni e noccioleti che degradano sui vigneti, confini segnati da cespugli di more e rose antiche che custodiscono nella casa padronale del ‘700 la cantina con tutte le annate del Montevetrano, un luogo nel quale “sembra che il tempo quasi si fermi”, come ci suggerisce Rossana Novielli, ex Ufficio Stampa di Delegazione, a cui dobbiamo questa degustazione. Un Vino di straordinaria eleganza, blend di Cabernet Sauvignon, Merlot ed Aglianico, che, ad oggi, già noto in tutto il mondo, sta riscontrando grandi consensi in Oriente e nello specifico in Giappone.

Il Montevetrano è un Vino che subisce 20 giorni di macerazione della buccia ed una fermentazione media di 21 giorni realizzata in acciaio inox, previo salasso del 15%. Completa, la malolattica. E’ sottoposto ad un invecchiamento per 12/14 mesi in barriques, nuove e di secondo passaggio da 225 lt, in rovere francese di Nevers, Allier e Troncais. Segue un affinamento in bottiglia per 6 mesi prima dell’immissione sul mercato.

2013, 2011, 2009, 2008, 2005, 2003, 2001. Queste le annate protagoniste della particolarissima verticale condotta dal Dott.re Giuseppe Baldassare, Responsabile Eventi AIS Murgia, che ha sottolineato quanto presente fosse in questi Vini il dialogo Terra-Mare.

Ma lasciamoci trasportare dai sensi e vediamo nello specifico i Vini degustati.

2013 – Annata difficile che si ritrova in un Vino giovanissimo e tagliente. Un rosso rubino di stoffa lucente che avvince con le sue note fruttate di mirtilli, amarene, more di rovo. Floreale e straordinariamente balsamico in cui è chiara una gradevolissima nota di resina di pino. Un bouquet intenso preannuncia un gusto pieno e vellutato con tannino setoso e succoso. Notevole persistenza con chiusura sapida e grande energia, tanto da reggere un abbinamento con alici fritte.

2011 – “Un’annata impareggiabile”, come viene definito dalla Guida Veronelli. Un Vino dall’aspetto mediterraneo in cui si avverte il calore del sole. Un rubino che vira verso il granato lascia intuire un frutto più opulento al naso. In bocca è pieno e si manifesta con grande personalità e caratura importante. Tannino setoso ed ottima sapidità anche per il 2011, nel quale ritornano frutto, speziatura e mineralità ed un finale con toni ferrosi. Un Vino che si espande con grande ricchezza.

2009 – Un Vino “dark” dal color granato nel quale le piacevolissime e ricorrenti note fruttate di frutti di bosco, mirtilli, amarene e ciliegie sono snellite da humus e note terrose. E non solo. Ancora grafite e speziatura. Un Vino vivace, di grande immediatezza e profondità, bella sapidità e grande freschezza con tannini eleganti che contribuiscono all’equilibrio finale. Ottimo in abbinamento al baccalà.

2008 – Il miglior Vino dell’anno per “Der Feinschmecker”. L’annata maggiormente venduta nei ristoranti per il suo affascinante equilibrio. Un granato fitto e profondo alla vista preannuncia un naso terziarizzato e particolarmente intrigante di spezie orientali, anice stellato e tabacco dolce. Arricchiscono note di frutto disidratato, frutta secca ma anche di potpourri. Grande il suo spessore espressivo in una verticalità estrema che chiude con una scia interminabile e minerale di sorprendente risonanza retronasale. Armonico il connubio con la cacciagione.

2005 – Un’annata non facile che si esprime, per contro, con grande eleganza a testimonianza di una realtà nella quale “bisogna saper aspettare”. Un Vino dinamico con sensazioni floreali in cui predominano note speziate di pepe e balsamiche. Si presenta alla bocca perfettamente morbido, quasi sontuoso con una vena freschissima ed un tannino di grande personalità che conferisce una forte energia tanto da non lasciar pensare alla lunga evoluzione.

2003 – Un’annata caldissima!!! Naso solare e mediterraneo in cui si avvertono ammalianti note di ciliegia sotto spirito, camomilla e fico secco. Un vino molto carnale, sferico, senza spigoli, di sorprendente morbidezza, setoso che nasconde un’anima di grande mineralità e rugosa freschezza. Una degustazione accattivante sintesi di carnalità e freschezza con un palato roccioso in un crescendo di sensazioni sempre più complesse e di grandi peculiarità.

Ultimo in degustazione il 2001. Un’annata strepitosa che conquista già solo alla vista per la sua bellezza cromatica. Elegante ed austero, il 2001, stupisce per le sue calde note di frutta macerata nell’alcol e caffè burroso. La sua grande opulenza cede il passo ad una bella freschezza ed, in un gioco di sfaccettature olfattive, riemergono tabacco, note terrose, liquirizia e frutta secca in totale armonia. In bocca la sua freschezza rocciosa lo rende affilato e lunghissimo. Un Vino nel quale si avverte la sua lunga evoluzione.

A coronare la degustazione l’abbinamento armonico con la “pecora alla rizzola” di Altamura (pecora alla r’zzaul ) che bene ha retto struttura e complessità di questi grandi Vini.

Straordinaria verticale dedicata, quindi, ai Vini di Montevetrano che parlano di Storia, di Tradizione, di Passione… di quei Valori intrinsechi e a volte difficili da Comunicare nei quali è l’Uomo (ed in questo caso la Donna!!!) a far la differenza e a condurre la partita, seppur “non si possa pensare di possedere la natura in tutta la sua grandezza”.

In una serata in cui protagonista è stata la grande determinazione femminile, Gianni De Gerolamo, Vicedelegato Ais Murgia, ha, inoltre, presentato ed introdotto Maria Antonietta Colonna, curatrice, insieme a Maria Lisa Clodoveo, entrambe ricercatrici presso l’Università degli Studi di Bari, di un libro di racconti sul Vino, “In vino veritas. Racconti di un viaggio diVino”, racconti narrati da 35 Autori vari. Il 2° progetto letterario, finanziato dalla Regione Puglia, che tende a dar lustro a vino ed olio del nostro territorio, nel quale si racconta di un viaggio in auto da Sud a Nord della Penisola, viaggio non tanto fisico quanto introspettivo e di ricerca e raggiungimento della verità da parte dei protagonisti di questo originale ed accattivante romanzo antologico intorno al mondo del Vino. Uno storytelling nel quale si palesa il grande potere della narrazione attraverso un marketing emozionale riconducibile ad un fil rouge affine al tema della serata.

Ogni ospite è stato, inoltre, omaggiato di una copia del libro.

Impeccabile padrone di casa, come sempre, Vincenzo Carrasso, Delegato Ais Murgia, attento supervisore di ogni minimo particolare ed abile nocchiere della sua nave che conduce con professionalità e sapere, passione e rispetto del prossimo. Moderatore ed anello di congiunzione della serata.

Un ringraziamento particolare va a Silvia Imparato e a Maria Antonietta Colonna per averci affascinato con le loro grandi storie e per averci condotto nel loro mondo.

 

Simona Maggio, Ufficio Stampa AIS Murgia