L’Alfabeto del Vino: lo Chardonnay – Comunicato Stampa

RITORNA LA STORICA E TANTO ATTESA RUBRICA ENOLOGICA: L’ALFABETO DEL VINO

27 aprile 2018 ore 20,30

Masseria Torrepietra – Monopoli

 

A MONOPOLI  PRESSO LA MASSERIA TORREPIETRA LO CHARDONNAY È IL PROTAGONISTA DELLA RUBRICA: L’ALFABETO DEL VINO

Nella bella Monopoli , presso la struttura recettiva  Sala Ricevimenti Masseria Torrepietra, una  elegante e suggestiva masseria in stile mediterraneo, immersa nella campagna,  in Contrada Grotta dell’acqua  e circondata da incantevoli giardini, il 27 Aprile,  la Delegazione AIS Murgia ha presentato un evento di straordinaria unicità e di notevole valore didattico per la cultura enoica. Una degustazione di ben undici vini prodotti dallo stesso vitigno, lo Chardonnay  e provenienti da territori differenti, un viaggio attraverso il mondo e l’Italia con un approdo finale in  Francia.

Il Delelgato AIS Murgia e Coordinatore didattico AlS Puglia Vincenzo Carrasso, ideatore della serata, ha  magistralmente presentato ed introdotto l’evento, partendo dalla presentazione e descrizione di quella che è l’identità   del vitigno protagonista. Lo Chardonnay  diffuso in diverse regioni del mondo, ha la caratteristica intrinseca di manifestarsi di volta in volta in modo assolutamente differente, arricchendosi di quei profumi e di quelle peculiarità del territorio in cui viene coltivato, ma capace di rendersi  ogni volta unico e allo stesso tempo riconoscibile per quelle che sono le sue inconfondibili note, scritte nella sua genetica. Predilige i terreni argillosi e calcarei ed ha una incredibile varietà di componenti aromatiche, che lo rendono versatile e camaleontico. Cosi in presenza di un clima freddo, il suo bouquet aromatico offrirà sentori di frutta a polpa bianca e note agrumate, mentre in un clima caldo svilupperà profumi di frutta a polpa gialla e albicocca. La ricerca scientifica è orientata nel cercare di capire quali siano gli elementi produttori di tali cambiamenti.

La sua espressione più alta la troviamo negli Chablis, suddivisi in Petit Chablis, Chablis, Chablis Premier Cru, e il piu espressivo di tutti è lo Chablis Grand Cru, a cui appartengono i sette “climat” della  produzione migliore. Ovviamente  di  grandissimo rilievo sono le espressioni di Chardonnay della Côte des Blancs nel regno degli Champagne, mentre di stile completamente diverso risultano gli Chardonnay californiani con il loro impatto burroso e  morbido, considerato troppo muscoloso  a metà degli anni ’90, al punto tale che si è creato  un movimento statunitense antichardonnay, chiamato ABC “Anything But Chardonnay”. In Puglia, il vitgno è stato introdotto negli anni  ’70 e si è poi diffuso nelle varie aree, trovando diverse espressioni, sia con semplice affinamento in acciaio, sia in barrique.

Il nome e l’origine, così come accade per altri vitigni, sono oggetto di studio per cercare di capire quanto ci sia di vero intorno alla sua storia, che sembra collegata ad un paese della Borgogna con cui ne condivide il nome. La zona risulta  piena di colture di cardi, e poiché la parola “chardon” in lingua francese  significa cardo, la pianta potrebbe aver fatto  acquisire il nome sia al paese che al vitigno. Tuttavia le ricerche genetiche, hanno dimostrato che potrebbe trattarsi di un incrocio spontaneo, avvenuto in epoca carolingia, tra Pinot Noir e un vitigno molto rustico dell’Illiria: Heunisch, sebbene i documenti riportano notizie sulla sua nascita nell’antica Pannonia  Romana. Ora è diffuso in tutto il mondo e nel ventaglio degli esemplari presenti alla serata, alcuni provengono da molto lontano, California ed Israele.
Le degustazioni, affidate alla sapiente conduzione del dottor Giuseppe Baldassarre, scrittore, docente e membro della commissione didattica nazionale AIS, hanno avuto  inizio con un vino proveniente dalla Sicilia,  Daliah 2016 Sicilia DOC dell’azienda Feudo Disisa, 12,5 % vol.    Il sistema di allevamento è a spalliera e le viti affondano in un terreno di medio impasto ad un’altitudine di 400-500 metri, la  vendemmia avviene manualmente, segue la  fermentazione in acciaio.
Il vino si presenta sprigionando una grande luminosità,  un  colore di grande pulizia, giallo paglierino, preludio di  un corpo delicato ed elegantissimo e di un naso che si apre con grande freschezza. Un dialogo intenso e delicato tra sentori floreali e fruttati, che ricordano il gelsomino e la zagara , mentre continuano ad affiorare note gessose che lasciano spazio alla frutta esotica. A seguire,  gli agrumi in tutta la loro ricchezza si  accompagnano ad altri frutti tra cui la banana. Al palato l’impatto è ben bilanciato e la corrispondenza con i sentori olfattivi  riporta  una elegante levigatezza agrumata, che si dissolve in un finale di note gessose.

È poi la volta del secondo vino,  Franciacorta DOCG 2017 Salvàdek Monte Rossa 12,5% vol,  prodotto da Chardonnay 95% e  5%  vini riserva, con un invecchiamento di 16 -18 anni. I vigneti affondano le loro radici in un terreno di origine morenica. La vinificazione avviene in parte in  acciaio e in parte in fusti di rovere. L’affinamento in bottiglia dura 40 mesi. Appare luminosissimo, brillante, con un giallo paglierino ricco di riflessi dorati, che soddisfa la vista e la appaga con il suo finissimo perlage. Al naso subito arrivano ricordi di cioccolato bianco, mandorla pralinata e note di nocciola tostata, seguono guizzi agrumati canditi, in un fantastico intreccio con note di fiori bianchi, che lasciano subito spazio alla mineralità. Il lime, il pompelmo e la scorza d’arancia creano un effetto di semplicità e freschezza. Al palato arriva con un gusto elegante e sobrio tuttavia di grande potenza, attraversato da screziature sapide. L’effetto è di un equilibrio perfetto, come in un concerto in cui si miscelano la cremosità dell ‘effervescenza e i sentori tostati .

Ferrari Perlè Bianco 2008 Trento Riserva DOC vol 12,5%  è il terzo vino in degustazione. Prodotto da Chardonnay 100% Millesimato. Mostra un carattere fortemente territoriale, i vigneti sono allevati a pergola trentina e spalliera  ad un quota tra 300 e 700 metri sul livello del mare. Fa affinamento sui lieviti selezionati per ben 8 anni.  Luminoso ed elegante, con i suoi meravigliosi anni di invecchiamento, sfoggia uno splendido  giallo  con riflessi dorati ed una brillantezza infinita, sfavillante. Nel calice il perlage è finissimo, di classe, e subito al naso arrivano importanti note di erbe aromatiche, con una sensazione di grande freschezza, che si esprime in un intreccio avvincente e delicato di tostatura, speziatura e note fumè. Il sorso  si espande spesso  e . burroso dando spazio a freschezza e sapidità. Il gusto risulta denso, equilibrato e dinamico, percorso da una carbonica perfettamente integrata.

È la volta del quarto vino, Cuvee Bois Chardonnay 2015 Valle d’Aosta DOP  Les Crêtes 13 % vol, da Chardonnay in purezza, prodotta da vigneti di oltre 20 anni con rese molto basse. Fa fermentazione in rovere francese, con batonage  per 10 mesi e poi affinamento in bottiglia.
Luminosissimo ed elegante si presenta con un giallo dorato che fa presagire quello che si apre al naso, note di legno perfettamente fuse ed integrate col frutto e con rintocchi di erbe aromatiche, nocciole tostate e speziatura di vaniglia e pepe bianco. Compaiono guizzi delicati di cedro e tabacco e un tocco balsamico in chiusura. Al palato  riporta  un gusto rotondo , grasso, di spessore ed equilibrato. Tornano i frutti, e il finale è fresco con note agrumate che inducono salivazione

Il quinto assaggio è dedicato ad un vino che proviene da vigneti che affondano le radici in terreni che guardano il Monte Vulture, Pietrabianca 2016 Castel del Monte DOC Tormaresca 13,5% Vol,  prodotto da Chardonnay 90% e Fiano 10%  a ben 350 mt sul livello del mare. La fermentazione e l’affinamento  avvengono  in barrique nuove  di rovere francese e Ungherese e poi  in bottiglia per altri 5 mesi. Si presenta con la luminosità del cristallo, il colore vivo, giallo paglierino, con un  importante luce nel calice  che conferisce l’idea di un gioiello . L’attacco al naso è subito con decisi toni di freschezza ed espressioni del legno, cui seguono delicatissime spezie ed una leggera tostatura.  Compare poi il frutto, pompelmo e frutta tropicale in un fluire verso sussulti agrumati e  delicatissimi. Il sorso è burroso ed importante con un corpo deciso e ben in equilibrio,  bilanciato da una spiccata  freschezza cui fanno da sfondo gli agrumi e i frutti bianchi, in un concerto di aromi che suggerisce un’idea di grande complessità. ù

Il sesto vino in degustazione è Lama dei Corvi 2016 Castel del Monte DOC  Rivera 13,5% vol, prodotto da Chardonnay  in  purezza, da vitigni che crescono su un terreno roccioso calcareo. La fermentazione avviene in barrique nuove di Allier e l’affinamento  in bottiglia per 6 mesi. Un vino che si presenta con una grande luce,  con un giallo paglierino che riporta  freschezza ed eleganza. Nel bicchiere volteggia elegantemente e al naso si apre con note speziate di pepe bianco ed erbe aromatiche  e poi fanno capolino toni burrosi  ed una nuance di ananas . È poi la volta del cioccolato bianco che man mano sfuma in note di tostatura in modo avvincente. In bocca si apre e si espande con un sorso sontuoso e fasciante, in cui lo Chardonnay si rivela in tutte le sue caratteristiche in modo assolutamente  elegante, mentre tornano i frutti e si chiude con toni speziati.

Proveniente da vigneti a spalliera impiantati in una zona del Salento, molto ventilata e vicino al mare,  Teresa Manara Chardonnay 2016 Salento IGT Cantele  14,5 % vol è  prodotto da uve Chardonnay al 100% . La fermentazione è svolta prima in acciaio e poi  in barrique con affinamento  sur lies per 8 mesi. Limpidissimo e trasparente, di grande luminosità, il paglierino accenna a toni  dorati  e si avvolge in una straordinaria consistenza. Al naso un intreccio tra frutto e fiore, note agrumate, lime e bergamotto  si fondono con erbe aromatiche ed elegante  florealità. Emergono toni delicatamente speziati insieme a cioccolato bianco  su un fondo balsamico con note di anice stellato. L’ingresso è fasciante, elegante e fresco, dotato di mineralità con toni salini in cui l’agrumato avvolge il sorso. Un vino con importanti capacità di sviluppo.

L’ottavo vino, appartiene ad un territorio decisamente più a nord,  Lafòa 2016 Alto Adige DOC Cantine Colterenzio 14,5% vol, prodotto da Chardonnay in purezza. I vigneti sorgono  sui pendii collinari  dove il  suolo è di origine morenica, con vecchi impianti a spalliera. La fermentazione avviene in barrique e l’affinamento per 10 mesi sui lieviti fini, poi in bottiglia. Uno Chardonnay di montagna che sprigiona luce nel bicchiere col suo colore freschissimo, un giallo paglierino con riflessi verdolini.  Si apre con note di grande eleganza ed opulenza, sentori fruttati e florali si intrecciano in sottili nuances. È un susseguirsi di frutti esotici, ananas, cedro e pompelmo. Sono sottese note speziate ed effluvi minerali  insieme ad una tostatura dolce in un raffinato contrasto. Il sorso risulta autorevole, elegante e calibrato, esprime la sua territorialità e fa pensare ad un proiezione futura. Riaffiorano rivoli di frutto e si impone la freschezza. Si chiude con una lunga scia sapida.

Interessante la provenienza del nono vino, la Galilea, Gamla Chardonnay 2016 Galilee-Galilaa Golan Heights Winery  13,0% vol. Un’azienda che presta molta attenzione ai dettagli ed affonda le sue radici nella produzione di vini Kosher, gli unici autorizzati agli ebrei ortodossi. I vigneti si estendono dalle sponde del Mar Rosso fino alle pendici del Monte Herman a 1200 metri di altezza, su un terreno vulcanico. Un vino cristallino, con una eleganza nel colore che crea quasi stupore, un giallo paglierino con guizzi scintillanti. L’incipit è di grande delicatezza, subito arrivano i  frutti agrumati e  un’essenza di incenso fa da sfondo ai frutti esotici,   che vanno a fondersi con soffi floreali, e poi compare  prepotentemente la mineralità. Un vino elegantissimo, molto varietale, con una bocca affilata, sorretto da una consistente acidità,  che si dissolve in rivoli speziati, intensi nel finale. Un vino prezioso per la sua unicità ed originalità.

Californiano il decimo vino in degustazione, Chardonnay California 2015 Beringer Founders’ Estate 13,5% Vol, è prodotto da Chardonnay al 100% nella Napa Valley, da un’azienda che ha una produzione di circa a 100.000.000 annue e la sua esperienza e prestigio le hanno fatto guadagnare moltissimi premi e riconoscimenti. È un vino che possiede una luminosità inappuntabile, cattura subito lo sguardo per il suo  effetto di lucentezza. Nel calice si muove con  consistenza e subito al naso regala, in modo quasi impetuoso, toni decisi, che vanno dal miele  ai frutti canditi, alle scorza d’arancia,  cera d’api ed una intrigante florealità. La mineralità ha toni decisi, salini, metallici.  Il sorso è  rotondo, sferico, opulento, ricorda la cera d’api e le note di legno, poi arriva la  freschezza decisa, che si ricongiunge alla metallicità e  conduce ad una spiccata sapidità, decisamente lunga.  La chiusura va verso note  minerali che parlano del territorio e ci raccontano quanto intrigante sia la personalità di questo vino.

Ultimo vino in degustazione è rappresentato dall’espressione più pura dello Chardonnay, uno Chablis Grand Cru ” Le Clos” 2015  di Alain Geoffroy  13 %vol,   che proviene da un Gran Cru di un’area della Borgona che guarda verso la Champagne. Proviene da vigneti  di 40 anni d’età,  con impianti a spalliera su terreno calcareo marnoso ricco di fossile, in grado di conferire al vino la sua importante mineralità e la meravigliosa ricchezza aromatica simbolo della sua territorialità. Luminosissimo, con una trama cromatica perfetta nel suo giallo paglierino, che rende l’idea della delicatezza di profumi, che troveremo al naso con i leggeri toni di lime, buccia di limone e cedro, sfumate in note  minerali molto sottili. Affiora una delicata  florealità insieme a guizzi di frutta tropicale e pesca a polpa bianca.  Al naso si apre decisamente con grande eleganza di portamento, ma soprattutto  al sorso si rende fortemente  riconoscibile per la sua estrema mineralità e freschezza, e per la sua firma inconfondibile, con  i sentori di pietra focaia. Il sorso rivela indiscutibilmente la classe del vino, per la sua densità, il corpo, l’eleganza fasciante dei sentori fruttati, il suo modo carezzevole di invadere la bocca senza mai essere tagliente e chiude con un lungo finale agrumato.

In abbinamento agli splendidi undici Chardonnay, lo Chef del Ristorante Masseria Torrepietra, Enzo Martino, in collaborazione con lo staff di  cucina , ha elaborato un piatto di grande raffinatezza e delicatezza, una Lasagna Delicata ai Crostacei, Datterini Giallo Confit, Croccante di Arso, Pan Fritto e Clorofilla di prezzemolo,   in cui gli ingredienti di terra e di mare si sono sposati in un elegante combinazione  attraverso un  allestimento del piatto in  cui il gioco di colori è riuscito a  proiettare l’idea di freschezza già presente nei vini degustati.

Si ringraziano tutte le Aziende che hanno reso possibile l’evento e gli agenti delle stesse Aziende, per la loro grande disponibilità.

Sommelier AIS Luigina Simonetti

Dalla parola chiave Chardonnay, si percorreranno le tante possibili espressioni di un vitigno internazionale fortemente radicalizzato in ogni contesto territoriale.

Selezioni di svariati terroir per un percorso sensoriale unico, rivolto alle origini ed alle molteplici espressioni del vitigno nei calici. Alcuni Chardonnay si annoverano addirittura tra i più grandi vini del Mondo.

Etimologia o solo leggenda, ma pare che il nome del vitigno possa derivare da aree mediorientali o in Borgogna ad opera di Monaci Cistercensi; altra ipotesi, l’origine sulle colline di Gerusalemme da cui anche l’origine del nome dalla lingua ebraica ovvero Shahar Adonay cioè la Porta di Dio.

La sensibilità del vitigno e la sua precocità, non fanno temere quasi mai alcuna avversità, concedendo spesso grandi risultati nelle molteplici aree di allevamento. In Francia si sceglie il suo miglior habitat nei vini di Borgogna come nella Côte de Beaune dove il vino inizia a dare il meglio anche dopo i 10 anni di vita o quelli di Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault oppure negli Chablis, della Côte Chalonnaise e della Loira, senza trascurare il ruolo dello Chardonnay negli Champagne specie nella variante blanc de blancs;

ma ancora in Auckland in Nuova Zelanda o la Hunter e la Clare Valley; in Italia le espressioni dell’Alto Adige, del Trentino e del Friuli con gli estremi della Valle d’Aosta; la struttura, opulenza ma franca raffinatezza nelle calde terre di Puglia e Sicilia…

Potremmo continuare attraversando il Mediterraneo con la produzione di Israele o a zonzo per l’Emisfero verso la California o la lontana Australia.

L’analisi sensoriale per emozioni da lunghi ricordi, come sempre affidata al dr Giuseppe Baldassarre, relatore e membro AIS nella commissione didattica, anticipato dalla presentazione dell’evento a cura di Vincenzo Carrasso, Delegato Murgia e referente didattico di AIS Puglia.

LA CARTA VINI:

  • Teresa Manara 6 settembre IGT Salento – Cantele
  • Pietrabianca Castel del Monte DOC – Tormaresca
  • Lama dei Corvi Castel del Monte DOC – Rivera
  • Trento Riserva DOC “Perlé Bianco” – Ferrari
  • Chardonnay Cuvée Bois Valle d’Aosta DOP, Les Cretes – Aymavilles
  • Franciacorta DOCG “Salvàdek” Extra Brut – Monterossa
  • Sicilia Chardonnay DOC “Daliah” – Feudo Disisa – Monreale
  • Alto Adige Chardonnay DOC “Altkirch” – Colterenzio
  • Chablis Grand Cru “Le Clos” 2015 – La Chablisienne
  • Beringer Chardonnay 2015 Founders Estate – California
  • Gamla Chardonnay 2016, Yarden – Golan Heights Winery – Israel

 

Una nuova sede ci aspetta per il prossimo evento, la Masseria Torrepietra, nella meravigliosa Città di Monopoli.

Accoglieremo gli ospiti con un entrèe, per poi iniziare le degustazioni di vini … tutti grandi vini!

L’Italia, l’Europa e il Mondo negli Chardonnay in batteria!

L’abbinamento con Lasagna Delicata ai Crostacei, Datterino Giallo Confit, Croccante di Arso, Pan Fritto e Clorofilla di Prezzemolo.

Costo € 40,00 entrèe di benvenuto e piatto in abbinamento. Posti disponibili in esaurimento

Per esserci, prenotatevi a:

Gianni De Gerolamo 331-7368211

Paolo Carlucci 388-9211650

Valentina Lillo 389-9597321

Vincenzo Marangione 339-4403010

aismurgia@gmail.com