Vincenzo Carrasso

La consapevolezza di un cambiamento nella produzione enoica dei vini dolci in Italia, come riscoperta, oltre che proposta per i mercati internazionali, non può che lusingare, quanti, come tutto lo staff di Dolce Puglia, mettono in piedi un evento celebrativo e contestualmente ambizioso.

Tredici edizioni, diventate testimonianza di una più ricca e particolare evoluzione del gusto dolce: probabilmente più pacato, ma di particolare ricercatezza.

A Dolce Puglia ed alla stessa Guida, gli sguardi, le scorrevoli penne di autorevoli giornalisti ed esperti del mercato, guardano come all’appuntamento di settore al quale non mancare e del quale se ne attende con fremito, lo svolgimento.

La più nota Guida nazionale sui vini, ovvero quella “Vitae” dell’AIS, quest’anno ha riconosciuto e selezionato ben……conferendo onorificenze di qualità ed, addirittura, il più prestigioso titolo, con il Tast Vin: un segno, questo, di inequivocabile e profonda riflessione, che porta tutti noi, anche ad autocelebrarci, per l’impegno profuso in tutti questi anni.

I vignaioli ed i produttori oggi sanno che i loro vini dolci, passiti, liquorosi, sono protagonisti dei momenti conclusivi di una cena, di un incontro Istituzionale e magari degli eventi di affari, dove un calice di nettare, con la sua armoniosa ed evoluta complessità, può diventare l’elemento del successo.

Ed è sempre a loro, ai vignaioli di Dolce Puglia, che pongo la sfida più audace, invitandoli a costituire un brand regionale, attraverso la realizzazione di una carta vini, per tutti i ristoranti della Puglia, dedicata ai vini dolci, magari da intitolare proprio “Dolce Puglia”

La cultura del bere trae origine sempre da una inequivocabile comunicazione che oltre all’Associazione Italiana Sommelier, deve fare anche riferimento a quanti si occupano della ristorazione.

Il marchio Dolce Puglia, oggi, è anche uno “status simbol” per molte etichette partecipanti alla nota rassegna: un bollino parlante e al servizio dei tanti anni di storia.

Anche la pasticceria tradizionale è sempre più al centro dell’attenzione dei consumatori, che scoprono l’altissima ricercatezza e lo studio sul gusto dolce, da parte dei maestri pasticceri, piccoli o grandi artigiani, che sperimentano materie prime eccellenti. La qualità del dessert conclude il piacere del gusto o magari ne apre la quotidianità, già dal risveglio: impossibile sbagliare!

Un antico e riscoperto sapore è quello del miele. L’operosità delle api, messo a disposizione dell’uomo che ne trae il nettare salutistico dalle ricche e nobili proprietà. Il più antico dolcificante è sempre più spesso l’ingrediente principe di tante realizzazioni pasticcere, ma è anche energizzante, oltre che alimento di prevenzione in medicina. Sempre più numerosi gli apicoltori, protagonisti anche del recupero ambientale.

Il fenomeno Dolce Puglia trova d’accordo il complesso mondo della ricerca e della sperimentazione, su vitigni già noti come “aromatici” e che ne diventano, sicuramente il maggiore punto di riferimento, nel vederli quali protagonisti dei vini dolci. È ai vini dolci da uve aromatiche che Dolce Puglia ha dedicato un convegno che vedrà protagonisti i più importanti operatori del settore.

Un’annata, questa del 2019, che ha ridato ai vignaioli il riscatto della qualità. I vini dolci non si producono in tutte le annate e questa ne è stata tra quelle predestinate. Abbiamo rilevato un ritorno anche di etichette storiche per Dolce Puglia, che magari per anni sono rimaste in attesa di presentarsi in uno stile impeccabile. Poi, i vini dolci del 2019, protagonisti sul mercato, soltanto tra qualche anno. Sapremo aspettarli.

Riuscire a contestualizzare i prodotti caseari regionali con il vino dolce, non è stata una operazione difficile, facendo riferimento alla scuola AIS, che ne insegna ragioni e regole di abbinamento. Un’espressione oltretutto tradizionale. La complessità aromatica, la stagionatura ed il sapore tipico di alcuni formaggi ci fanno ricorrere ad abbinamenti con vini di particolare struttura e complessità ed alla dolcezza di alcuni vini.

Quell’ambito Trofeo Dolce Puglia, che fa bella mostra di se’ in tante cantine pugliesi vincitrici delle precedenti edizioni, viene oggi osservato, dai produttori, come fosse un’indicazione a linee guida da seguire per raggiungere il successo dell’eccellenza, anche con i vini dolci. È unica, la scultura, che anno dopo anno nella sua forma a tulipano racchiude sempre più un caleidoscopio di colori, profumi e sapori di questa terra enoica quale solo la Puglia sa essere.

Ebbene sì, inizia nelle prossime pagine della Guida Dolce Puglia 2019 la personale interpretazione che ogni lettore o degustatore, potrà fare leggendone le descrizioni dei vini, la presentazione dei produttori e magari ritrovarsi nel piacere di un ancestrale e primordiale gusto dolce.

Vincenzo Carrasso

Delegato Murgia – AIS PUGLIA