ESPRESSIONI DEL MINUTOLO – Immagini

di Roberto Lacarbonara

 

Visione e ostinazione. Non è solo questione di carattere: è lavoro, ricerca, impegno quotidiano e un po’ di follia. Questo il ritratto di Franco Ventricelli, disegnato nel corso dell’evento di degustazione “Espressioni del Minutolo” che l’AIS Murgia ha dedicato venerdì 28 ottobre 2022 al titolare dell’azienda Colli della Murgia e ai suoi vini prodotti a Gravina in Puglia.

Una serata, coordinata da Vincenzo Carrasso nella splendida Tenuta La Vallonea di Cassano delle Murge, che ha visto protagonista un autoctono mai come ora al centro di una grande rinascita nel panorama ampelografico pugliese. Vitigno aromatico che ha dovuto – e deve tutt’oggi – contendere la propria autonomia e affermazione con quel Fiano campano con cui troppo spesso è stato equiparato e confuso.Dal racconto dei tentativi e degli azzardi di un giovanissimo produttore che negli anni ‘80 era alle prese con la scommessa di inventare uno charmat “artigianale” con le uve Verdeca – Ventricelli ha raccontato di esilaranti imprese di spumantizzazione tra bottiglie esplosive e bombole di gas, autoclavi e rubinetti isobarici, al tempo totalmente alieni in terra d’Alta Murgia – si passa all’esigenza e al capriccio di cercare vitigni e pratiche realmente capaci di esprimere una nuova prospettiva sulla vinificazione di un grande bianco in Puglia. Il Minutolo diventa immediatamente la risposta, la scelta e il coraggio: un’uva che rischia l’estinzione quando Ventricelli avvia gli impianti di Contrada Zingarello a ben 480 metri s.l.m., realizzando il primo vigneto in purezza di questo vitigno.

All’epoca occorreva orientarsi tra circa 60 biotipi ed individuarne la varietà più adatta per esprimere le qualità di un territorio d’altura come il gravinese. Fu l’etichetta “Erbaceo” a scrivere le prime pagine di storia dell’azienda, nel blend di Greco e Minutolo che, nel giro di pochissimi anni, incontrerà il favore di migliaia di consumatori, fino a diventare un vino iconico del nord pugliese e superare le 100mila bottiglie per annata a metà degli anni ’90.

Nel tempo della massima esterofilia italiana che sacrificava gli autoctoni in favore di blasonate cultivar francesi, in una piccola cittadina del sud si parlava già con accento differente, locale ma mai localista, capace di sfidare il mercato con il piccolo grande miracolo di un aromatico quasi dimenticato. Fu così la volta della prima invenzione enoica monovarietale: il “Tufjano”, termine che evoca sia le grotte tufacee di Gravina sotterranea, in cui abbondano le cantine scavate in profondità, che quel Fiano Minutolo con cui si denominava il grappolo indigeno. Per estrarlo dalle terre della seconda tenuta in Contrada San Domenico, si passò presto a frantumare ben 5 metri di roccia calcareo-argillosa favorendo la vita delle nuove piante e la loro vigoria radicale.

Se il Greco occupava, già in epoca federiciana, l’intero territorio del nord-barese, il Minutolo si afferma a partire dal XVIII secolo, ma sarà solo con l’impresa di Colli della Murgia che il vitigno troverà ogni possibile declinazione enologica, sorprendendo con impensabili lunghezze di affinamento e con le più recenti scommesse nell’ambito della spumantizzazione o delle macerazioni destinate agli orange wine. Un ventaglio di possibilità e di produzioni che la giovane enologa Anna Cicirelli ha raccontato con perizia e passione, accanto alle calibrate e intense note di degustazione di Giuseppe Baldassarre – Consigliere Nazionale AIS.

LA DEGUSTAZIONE

ERBACEO 2021, Bianco IGP Puglia

Nasce dall’incontro di Greco e Minutolo, entrambi al 50%, allevati nella tenuta di Contrada San Domenico a 420 m. s.l.m.. Vino immediato e diretto ma dalla schietta personalità, concepito in biologico e con la massima riduzione di ogni possibile additivo. Sosta cinque mesi in acciaio e tre in bottiglia.
Accesa luminosità nel bicchiere con riflessi che alternano memorie verdoline a lampi dorati. Il naso è gentile e sprigiona toni di pesca e albicocca fresca, pera e anice, giovandosi di una punteggiatura floreale e di intriganti erbette aromatiche. Energico l’assaggio strutturato sul Greco, così come freschezza, sapidità e ritorni aromatici lasciano che il Minutolo trovi il suo spazio in un equilibrio convincente.

TUMIAMA 2015, Bianco Spumante IGP Puglia

Dalle uve d’altura in contrada Zingarello, il vigneto più antico e rappresentativo dell’azienda, nasce questo spumante rifermentato in bottiglia che procede nel lungo affinamento di 60 mesi sui lieviti distinguendosi da un metodo classico in virtù della rinuncia alla sboccatura. Prodotto a partire dal 2015, questo vino arriva a destinazione con il fondo ancora integro e con l’invito a ruotare le frecce secondo il suggerimento grafico dell’etichetta dal testo spiraliforme. Il Tumiama si illumina nel bicchiere di un paglierino appena velato dei residui di feccia. Un compromesso necessario per entrare in profondità in questo vino dalle infinite articolazioni olfattive. Esordio di camomilla secca, presto balsamico con effluvi di macchia mediterranea, cenni agrumati di gelatina di cedro e toni fragranti di pasticceria che sfociano in memorie esotiche. Al palato la struttura, la tessitura e una freschezza vibrante procedono nella piacevole alternanza delle note agrumate e della persistenza balsamica.

AMORE PROTETTO Brut Metodo Classico Bianco IGP Puglia

È il primo metodo classico dell’azienda, dedicato all’opera del concittadino compositore Saverio Mercadante. Prodotto a partire dal 2016 con una attenta selezione di lieviti autoctoni, appositamente adoperati per esaltare le qualità aromatiche del Minutolo, questo spumante convive per 48 mesi con i propri lieviti. Incede nel bicchiere con disarmante luminosità cristallina e con le finissime catenelle di bollicine persistenti. Emozionano i ricordi di una torta al limone e di una mimosa fiorita, mentre affiora la pungenza del rosmarino e delle erbe aromatiche mescolate alla dolcezza dei lieviti e all’aromaticità primaria del vitigno. Carezzevole al palato, palpitante nella sua sapidità e agrumato nel finale.

VERTICALE DI TUFJANO 

TUFJANO 2021, Bianco IGP Puglia

100% Minutolo per un vino che conosce solo acciaio e bottiglia. Nitidi bagliori verdolini in mezzo a una luce giallo paglierino. L’aromaticità al naso è ben domata e gentile, ritmando salvia, mentuccia e rosmarino al frutto esotico e alla pescanoce. Un profilo di vino d’altura confermato anche dal sorso morbido ma fresco, con finale mandorlato amaricante e l’immancabile riverbero agrumato.

TUFJANO 2019, Bianco IGP Puglia

Tre anni di attesa per questo vino sono il minimo per poter apprezzare la pienezza di una luce paglierino e sentire all’olfatto le note mature di alloro, basilico ed eucalipto accanto ai rivoli di idrocarburo e ai cenni balsamici. Decisa l’acidità, energico il piglio sapido, sorprendente il continuo sussurro di agrumi e idrocarburi nella lunga persistenza.

TUFJANO 2018, Bianco IGP Puglia

Vira verso il dorato nel bicchiere mentre il naso promette note fumé e minerali accanto a idiomatiche espressioni di uva spina, litchis e altri toni esotici. Una aromaticità che in bocca si esalta con contrasti sapido-minerali come di gesso e pietra calcarea, che danno equilibrio e tensione alla bocca.

TUFJANO 2017, Bianco IGP Puglia

Paglierino cristallino con lampi dorati. Naso mediterraneo tra sentori di alloro, menta e salvia in un bouquet dove i toni agrumati e di idrocarburo la fanno da padrona. La freschezza e i guizzi di cedro accompagnano un sorso di palpitante sapidità e di estrema eleganza.

TUFJANO 2015, Bianco IGP Puglia

Il paglierino è carico e ostenta preziosi confini dorati. Al profilo aromatico e mediterraneo si accompagna l’insospettabile fragranza di un biscotto e di una frutta dalle geografie esotiche. La trama del vino è densa, la sensazione vellutata, la tensione agrumata per una freschezza incredibilmente sorprendente dopo sette anni dalla vendemmia. Un campione che domina la degustazione in modo travolgente e insuperabile.

TUFJANO 2012, Bianco IGP Puglia

Davvero un traguardo estremo questo invecchiamento decennale che, tuttavia, non compromette la luminosità nel bicchiere e regala al naso sentori inediti che vanno dal glicine ai fiori appassiti, dalle spezie alle note eteree e smaltate, senza tralasciare il timbro agrumato. Qualche cedimento nella freschezza residuale pur nella piena e vellutata risonanza di un vino rotondo e appagante.

 

MYOR 2020, Metodo Classico Bianco IGP Puglia

Minutolo in purezza che affina per 6 mesi in tonneaux di rovere francese per poi dimorare sulle fecce fini per altri 12 mesi di bottiglia. Scintillante il paglierino nel calice. Il naso è dolce, dominato dal cedro e dalle erbe aromatiche, con ritorno di vaniglia e un curioso torroncino che rammenta miele e marzapane. La bocca è equilibrata in virtù di un’acidità sottile ed elegante e della ridondanza di sensazioni olfattive lunghe e piacevoli.

PORTOKALI 2021, Bianco IGP Puglia Orange wine

Solo 1800 bottiglie per questa iniziale avventura dedicata al “quarto colore” ottenuto da un affinamento con le bucce di circa 5-6 mesi. Radioso nei toni aranciati che oscillano tra l’ambra, l’oro e il rame. L’ampiezza olfattiva è inebriante con le note di incenso e di arancia amara, lentamente avvicendate ai cenni di sigaro e tabacco, di sandalo e confettura di mela cotogna. Sensazioni che tornano nel morso balsamico e mieloso, in un gusto da cui sembra iniziare un racconto di spezie orientali che porterà, negli anni a venire e con il perfezionamento del progetto, a un vino assolutamente unico nella storia secolare del Minutolo.